Servizio di Riflessologia Plantare

LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Una delle parti più importanti del nostro corpo e forse quella più trascurata è costituita dai piedi. La riflessologia plantare è una tecnica curativa che prende spunto dall’antica medicina tradizionale cinese e si basa sui concetti di riflessologia ed energia.
La riflessologia plantare è una forma di microstimolazione che attraverso particolari compressioni effettuate sulle cosiddette zone riflessogene di mani e piedi consente di diagnosticare, prevenire e trattare alcuni tipi di disturbi.

COME SI ACCEDE AL SERVIZIO

Il servizio di riflessologia plantare viene svolto dalla dottoressa Stefania Rossi Barilozzi.
Per usufruire del servizio basta prendere un appuntamento direttamente con la dottoressa telefonando al numero 3476758053.

DOVE SI SVOLGE IL SERVIZIO

Il servizio di riflessologia plantare (come tutti i servizi AUCC) è gratuito. Esso viene svolto nella sede regionale dell’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro onlus in strada la Torretta 2/bis Perugia e nel reparto day hospital dell’oncologia medica dell’ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia.

I PRINCIPI DELLA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Il principio alla base della riflessologia plantare è che le zone riflessogene di mani e piedi sarebbero corrispondenti a organi interni e altre parti del corpo ovvero ogni zona del piede sarebbe collegata, tramite una terminazione nervosa, a una zona della colonna vertebrale, zona che metterebbe in contatto detta terminazione con un organo.
In termini più scientifici, si può dire che ogni zona della pianta del piede è connessa tramite una terminazione nervosa, a una parte della colonna vertebrale, che a sua volta la mette in contatto con un organo.

Di conseguenza, ogni tipo di stimolazione o manipolazione eseguita su una parte del piede si andrà a riflettere, con effetti positivi sull’organo a essa collegato.
Ognuna di queste parti della pianta del piede può essere stimolata singolarmente o contemporaneamente ad altre zone, secondo il principio dell’insieme riflesso, vale a dire di tutte le zone che trattate insieme permettono una specifica azione di riequilibrio energetico e di miglioramento di determinati apparati o funzioni.

CENNI STORICI

La riflessologia plantare era già conosciuta millenni fa. La utilizzavano in Egitto, tanto che nella necropoli di Sakkara è stato ritrovato un affresco raffigurante un massaggio delle mani e dei piedi. Ma anche tra i pellerossa del Nord America ci sono tracce di massaggi plantari. In Occidente, invece, la medicina tradizionale ha conosciuto le potenzialità di questa disciplina da pochi decenni.

Fu l’americano William Fitzgerald a studiare le tecniche di digitopressione cinesi e ideò la teoria zonale che, siccome non piacque al mondo accademico, troppo tradizionalista, cadde nel nulla.

Ma più successo lo ebbero il dottor Joe Shelby Riley e Eunice D. Ingham che ripresero il lavoro di Fitzgerald e nel 1938 pubblicarono il libro intitolato “Le storie che i piedi possono raccontare”. E questo fu l’inizio della prima scuola di riflessologia.

IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DELLA RICERCA SCIENTIFICA

Attualmente le banche dati internazionali di ricerca scientifica e le riviste elettroniche del settore medico ed infermieristico hanno mostrato come l’utilizzo della riflessologia plantare sui pazienti oncologici è potenzialmente efficace nel ridurre la risposta al dolore e procurare un beneficio anche psicologico nelle persone che godono del servizio.